Ringiovanire lo sguardo, grazie alla blefaroplastica non chirurgica

Ringiovanire lo sguardo, grazie alla blefaroplastica non chirurgica


Una branca dell’oculistica è la Chirurgia Oftalmoplastica, che si occupa di tutto ciò che sta intorno all’occhio. «Il chirurgo oftalmoplastico, con la sua conoscenza dell’occhio, riesce a intervenire al meglio anche a livello palpebrale, con interventi sia di carattere funzionale che di carattere estetico», spiega il Dottor Carlo Orione, Medico Specialista in Oftalmologia e Consigliere Nazionale dell’Associazione Italiana Medici Oculisti. «Va detto che spesso le due cose vanno di pari passo, soprattutto se consideriamo l’importantissima funzione che hanno le palpebre di protezione e lubrificazione dell’occhio. Nonostante la chirurgia tradizionale – che può anche prevedere l’utilizzo del laser o della radiofrequenza per avere un minor sanguinamento –, resti sempre valida anche per il nuovo approccio, che è quello di asportare il meno possibile cercando di mantenere un occhio giovane e quindi pieno, è sempre più richiesta la Blefaroplastica non chirurgica, che permetta cioè di intervenire in maniera efficace senza necessariamente entrare in sala operatoria.

Questo oggi è possibile anche grazie a nuove tecniche e tecnologie sviluppate recentemente, come ad esempio il dispositivo chiamato Argo, prodotto da EB Medical», ci conferma il Dottor Carlo Orione, chirurgo Oculare ed Oftalmoplastico, Presidente dell’International Society of High Tech in Ophthalmology: «Si tratta di uno strumento che sfrutta il principio dell’arco voltaico, ovvero una scarica elettrica in grado di generare una notevole energia. I tessuti trattati con Argo passano allo stato gassoso attraverso la combustione dei liquidi dei tessuti superficiali, evitando di comunicare alle zone circostanti il calore indesiderato. Ciò avviene proprio attraverso la formazione di questo piccolo arco elettrico, simile a un minuscolo fulmine, che provoca la ionizzazione dei gas contenuti nell’aria.

In questo modo, con l’utilizzo di una semplice crema anestetica – da applicare 1 ora prima del trattamento per renderlo il più confortevole possibile –, noi andremo a eguagliare il lavoro di un laser a CO2, utilizzato per lo “skin resurfacing”, il cosiddetto “ringiovanimento cutaneo ablativo”. La tecnologia di Argo permette un’emissione costante del segnale in uscita, calibrato e regolato per non danneggiare il tessuto sottocutaneo e quindi permettere metodiche non invasive. La pelle dell’area trattata, infatti, si tenderà e apparirà più giovane e compatta.

Questo dispositivo, costituito da un solo manipolo con impugnatura ergonomica che permette di erogare sino a dieci diverse potenze con l’assistenza di un software, in modo da poter diversificare i trattamenti, è ottimo per ridurre la dermatocalasi – cedimento cutaneo spesso associato a erniazione di grasso, che porta alla formazione delle cosiddette “borse” palpebrali –, ma può essere utilizzato anche per togliere piccoli fibromi penduli e le varie escrezioni che possono formarsi intorno agli occhi, e per eliminare xantelasmi – accumuli di grasso sottocutaneo che si localizzano spesso a livello delle palpebre inferiori o superiori – e altri inestetismi, come angiomi, cheloidi e nevi, acne attiva e cicatrici post-acne». Possiamo quindi affermare che l’utilizzo di questa tecnologia permette con pochi passaggi e in regime strettamente ambulatoriale di operare una Blefaroplastica non chirurgica con risultati ottimi e duraturi.


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