Vorrei vedere l’Italia in Finale agli Europei, ma ho fastidio a guardare la TV perché soffro di Occhio Secco, come posso fare?

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Questa è una domanda che potrebbe porsi chi, avendo una lacrimazione alterata, ha fastidio agli occhi ogni volta che guarda la TV o lo schermo di un Computer.

Si chiama Dry Eye Syndrome e può colpire sia gli uomini che le donne in qualsiasi età, ma in cosa consiste questa patologia?

“L’occhio secco (www.orioneye.com/occhio-secco/) o Dry Eye è dovuto ad una alterazione di almeno uno dei 3 strati che compongono la lacrima: Mucinico, Acquoso e Lipidico” spiega il Dott. Carlo Orione, Medico Oftalmologo a Nizza Monferrato e referente per il Piemonte dell’Associazione Italiana Medici Oculisti (A.I.M.O.).

“La parte mucinica è quella che forma lo strato interno della lacrima permettendole di distendersi in modo uniforme su tutta la superficie oculare. Se non vi è abbastanza muco per coprire l’occhio si possono formare delle zone asciutte sulla cornea. La parte acquosa è quella centrale formata da acqua, enzimi, sostanze organiche come il glucosio ed i citrati, elettroliti, tra cui cloro, sodio, potassio, fosfati e bicarbonati. Questo strato, prodotto dalle ghiandole lacrimali, purifica gli occhi ed elimina le particelle di polvere o di sostanze irritanti che possono venire a contatto dell’occhio. Se ne viene prodotta in quantità limitata, gli strati di olio e muco possono toccarsi e produrre dei filamenti.
La parte lipidica è lo strato più esterno del film lacrimale, prodotto da delle piccole ghiandole situate sul bordo palpebrale, le ghiandole del Meibomio, ed è composta da oli grassi chiamati lipidi. Questi rallentano l’evaporazione dello strato acquoso. Se queste ghiandole non producono abbastanza olio, la lacrima evapora troppo velocemente, e l’occhio si asciuga. Questo tipo di Dry Eye è comune nelle persone in cui le ghiandole di Meibomio sono otturate come nella Blefarite, nella Rosacea e nella Meibomite”.

Ma quali sono i sintomi che possono farci sospettare di essere affetti da Occhio Secco?
“I Sintomi principali possono essere:
• occhio stanco
• presenza di filamenti
• sensazione di bruciore
• occhio rosso (www.orioneye. com/occhio-rosso)
• fastidio alla luce (fotofobia)
• fastidio eccessivo in ambienti con vento, fumo o polvere
• sensazione di corpo estraneo • intolleranza alle lenti a contatto • eccessiva lacrimazione
• visione offuscata
• difficoltà nell’aprire gli occhi al mattino”

Elenca il Dott. Carlo Orione, Board Member dell’International Dry Eye Academy (I.D.E.A.).

Cosa consiglia di fare, quindi, se si riscontrano uno o più di questi sintomi?
“Bisogna recarsi da un Medico Oculista che disponga delle più idonee apparecchiature per studiare il tipo di Dry Eye in modo da poter stabilire la cura più corretta e personalizzare la terapia. Questa Sindrome è molto complessa e le cause possono essere molteplici, quindi sconsiglio assolutamente di farsi dare “UN COLLIRIO” dal farmacista che non possiede le tecnologie ne le competenze per poterla curare.

Oggi abbiamo a disposizione nuovissimi strumenti per capire il tipo di Dry Eye in modo da personalizzare la cura per ogni singolo paziente” prosegue Orione, Presidente dell’International Society of High-Tech in Ophthalmology (I.S.H.O.). “Tra questi il NIBUT per valutare la velocità di evaporazione della lacrima, la MEIBOMIOGRAFIA per valutare la perdita delle Ghiandole del Meibomio, i TEST per valutare la quantità di lacrima prodotta e quelli per valutare il grado di osmolarità o di infiammazione.
La tecnologia, inoltre, ha ultimamente rivoluzionato l’approccio terapeutico al Dry Eye fornendoci un’apparecchiatura come la Luce Pulsata abbinata alla Radiofrequenza (IPLRF) che ci permette di curare le Ghiandole deputate alla produzione del film lacrimale.
Questa rivoluzionaria terapia», afferma il dottor Carlo Orione, che ha partecipato alla realizzazione e alla sperimentazione di questa macchina, “consiste in quattro brevi sedute, a distanza di un mese una dall’altra, con applicazione di impulsi di luce e onde radio (almeno 30/35 Spots) intorno agli occhi.

Il MECCANISMO DI AZIONE non è ancora completamente conosciuto.
Tra quelli proposti vi è il trasferimento di calore, che ammorbidisce e facilita la fuoriuscita del meibum, e quello riconosciuto nel trattamento della pelle rosacea sistemica dove si asserisce che la trombosi del sistema vascolare circostante le suddette ghiandole, potrebbe svolgere un ruolo nel diminuire il rilascio locale dei mediatori infiammatori. La diminuzione della carica batterica sul margine degli annessi oculari, inoltre, potrebbe essere influenzata direttamente dalla IPLRF cosí come la capacità di modificare l’attività àmitocondriale la cui capacità ossidativa sembra essere una delle cause della Sindrome da Occhio Secco.
Concludendo, la Scienza ha fatto passi da gigante nella cura di questa Sindrome così invalidante ed oggi non possiamo più accontentarci di utilizzare delle lacrime artificiali sintomatiche che non possono risolvere il problema, ma dobbiamo tendere ad con un approccio terapeutico personalizzato per poter far guarire i nostri pazienti in modo definiti- vo.