Nuovo dispositivo rende piú veloce e mini-invasivo intervento per il glaucoma

Presentato al recente American Academy of Ophthalmology di Las Vegas XEL GEN STENT é un dispositivo mini invasivo che permette di eseguire l’intervento per abbassare la pressione intraoculare in anestesia topica (con poche gocce di collirio), in pochi minuti e senza punti di sutura lasciando l’occhio bianco con minimi segni di infiammazione.

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Questo device precaricato e monouso, assomiglia ad una siringa e contiene un ago retrattile che fa fuoriuscire una cannula molto sottile per far defluire il liquido presente nella parte anteriore dell’occhio (l’umore acqueo) nello spazio sottocongiuntivale facendone diminuire, cosí, la pressione.

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A differenza degli interventi praticati sino ad ora che prevedevano dei tagli nella congiuntiva (la membrana vascolare e trasparente che ricopre la parte oculare esterna) e nella sclera (la parte bianca e dura che contiene le strutture oculari), per costruire uno sportello dove inserire una valvola o dove praticare un foro, questo nuovo dispositivo permette di inserire un tubicino tramite una semplice iniezione nella cornea (la parte anteriore e trasparente) minimizzando il rischio di infezioni e con un ottimo controllo del rischio di ipotonia nel postoperatorio.

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Ho effettuato un wet lab a Las Vegas nella Suite dell’Hotel Palazzo dove l’Allergan ha allestito delle postazioni con occhi finti per insegnare questa nuova tecnica, e mi sono reso conto di come questa innovativa tecnologia renda l’intervento più semplice e minimamente invasivo.

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I risultati sono molto incoraggianti ed i 2000 impianti effettuati sino ad oggi hanno dimostrato come la pressione oculare sia scesa, in media, di 11 mm di mercurio dopo un anno.

La cannula, composta da una speciale gelatina cross linkata, non provoca erosione, infiammazione o fibrosi ed é ben accettata dalle strutture oculari.

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Ritengo che questo nuovo dispositivo renderà ancora più semplice e rapido l’approccio chirurgico nel glaucoma ad angolo aperto appena la terapia inizierà a non essere più sufficiente ad evitare la progressione del danno al nervo ottico, riducendo ancor più il rischio di cecità di questa subdola e frequente patologia che colpisce maggiormente, anche se non solo, nella terza età.