Grazie al laser di nuova generazione

grazie al laser di nuova generazione

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Si chiamano Miodesopsie, i disturbi nella qualità della visione per i quali i pazienti lamentano di percepire “moscerini” guardando il cielo azzurro, il mare, pareti chiare o il computer. «Questo disturbo non va sottovalutato, solo una visita medico oculistica può diagnosticare per prevenire un possibile distacco di retina», spiega il dottor Carlo Orione, Medico Specialista in Oftalmologia a Genova e a Nizza Monferrato, www.orioneye.com. «Se la retina è indenne la causa di questo disturbo va ricercata nell’aggregazione di fibre collagene presenti nel corpo vitreo – sostanza gelatinosa di cui è formato l’occhio composta per il 99 per cento d’acqua – per varie cause, come disidratazione, traumi che possono far distaccare il vitreo dalla retina, o cause morfologiche, come ad esempio una forte miopia. Questi “floaters” non danneggiano l’occhio, ma possono infastidire a tal punto da rendere difficoltose alcune tra le comuni attività quotidiane, come lavorare al computer o guidare la macchina. Per alcune categorie di lavoratori – come ad esempio i piloti d’aereo – diventano oggettivamente invalidanti». Per primo in Italia il dottor Orione, Presidente dell’International Society of High-Tech in Ophthalmology (I.S.H.O.), ha iniziato 11 anni fa ad utilizzare il laser per vaporizzare questi corpi mobili vitreali. «Alcuni oftalmologi in USA e in Europa da molti anni utilizzavano una metodica, chiamata laservitreolisi, tramite la quale si riescono a vaporizzare i Corpi Mobili Vitreali (CMV) con un apposito laser chiamato YAG», spiega Carlo Orione – unico membro italiano a far parte del Board della ISVLS (International Society of Vitreous Laser Surgery). «Mi sono quindi recato in Florida per imparare questa tecnica dal dottor Scott Geller, che è stato uno tra i primi nel mondo ad usarla. Dopodiché non soltanto ho iniziato a trattare con successo i miei pazienti, ma ho organizzato corsi specifici per colleghi che volevano imparare. Il laser YAG ha delle caratteristiche particolari – è molto veloce, riesce ad andare molto in profondità nell’occhio – e la sua versione più recente è ancora più performante. La novità principale è rappresentata da un sistema di puntamento che invece di essere basato sul colore rosso – come nel caso di tutti i laser prodotti finora –, è basato su un led verde, che permette di individuare più facilmente i floaters più vicini alla retina, per poterli trattare. Altrettanto utile per l’individuazione dei corpi mobili è il nuovo OCT Sweept Source, un avanzato sistema di Tomografia Ottica Computerizzata, che riesce ad evidenziare anche i floaters più piccoli che si trovano vicini alla Macula, una zona in cui intervenire risulta rischioso. In ogni caso i trattamenti – a regime ambulatoriale – sono poco fastidiosi per il paziente: una goccia di anestetico e una lente di ingrandimento applicata all’occhio ci permettono di individuare i corpi fluttuanti, e di spostarli nella zona dell’occhio più adatta per poterli “colpire” con il laser. Sono trattamenti abbastanza lunghi, che durano dai 20 ai 40 minuti, e a volte con un trattamento soltanto non è possibile riuscire a risolvere il problema definitivamente. È molto importante l’esperienza del professionista, perché non è un trattamento facile da eseguire. Inoltre non tutti i corpi mobili possono essere trattati: devono essere almeno a tre millimetri di distanza dalla retina e a due millimetri dal cristallino, in caso contrario diventa rischioso procedere». Per ulteriori informazioni: info@orioneye.com